Fertilità  maschile, un problema ancora aperto

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Sono migliaia le coppie che ogni anno in Italia e nel mondo riscontrano problemi di infertilità . Inizialmente si pensava che l’impossibilità  d’avere figli fosse legata alla donna e non all’uomo, recenti studi hanno dimostrato che molte volte il problema è connesso agli spermatozoi maschili. Di generazione in generazione gli esperti hanno evidenziato un calo quantitativo e qualitativo degli spermatozoi, si calcola che rispetto a 40 anni fa i casi di oligospermia siano aumentati e che molto spesso gli spermatozoi non siano più tanto veloci e resistenti. Condizioni ambientali, abitudini sessuali poco regolari e relative infezioni, stili di vita non proprio positivi, sembrano essere le cause della ridotta fertilità  maschile. Gli esperti a tal proposito avanzano diverse opinioni, in molti consigliano di evitare rapporti sessuali frequenti che stimolebbero eccessivamente i testicoli nella produzione di sperma, per questa ragione, di volta in volta diminuirebbe il numero di spermatozoi presenti nel liquido seminale. Recentemente è stato condotto in Australia uno studio su un centinaio di uomini nei quali erano stati riscontrati danni al DNA degli spermatozoi, agli stessi è stato chiesto di aumentare il numero di rapporti settimanali con la partner, al termine del periodo di prova i medici hanno constatato che se da una parte era effettivamente diminuito il numero degli spermatozoi, allo stesso tempo erano aumentati in percentuale gli spermatozoi sani e resistenti. Il risultato di questo test, può essere interessante per portare a buon fine le tecniche di riproduzione assistita.

Publicato: 2009-07-17Da: Marketing

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