Il vaccino che ogni anno molte persone fanno per proteggersi ai diversi ceppi virali dell’influenza potrebbe non essere più necessario. È la promessa di un vaccino universale che dura “per sempre”, o come qualcuno dice “per l’eternità ”, e potrebbe rivelarsi un’arma efficace in caso di pandemia. I trial clinici sono cominciati all’University of Oxford: se i risultati confermeranno le attese dei ricercatori, il siero potrebbe essere pronto all’uso nel giro di cinque anni. Al momento si tratta ancora di test su piccola scala: sono stati reclutati 12 volontari, ma se il vaccino universale si dimostrerà prima di tutto sicuro, i trial verranno ampliati, coinvolgendo un numero sempre maggiore di pazienti-volontari. I sieri antinfluenzali attualmente disponibili agiscono scatenando gli anticorpi contro le proteine H e N sulla superficie del virus. Si tratta, però, di un bersaglio che muta a seconda del ceppo virale: per questo i vaccini vanno adattati di volta in volta. E ogni anno è necessaria una nuova iniezione. L’équipe britannica, guidata da Sarah Gilbert, ha cambiato strategia. Il prodotto allo studio è basato sulle proteine interne, molto più simili fra loro anche fra differenti ceppi virali. È “costruito” utilizzando un virus del vaiolo reso innocuo, che serve a trasportare le proteine nell’organismo: la stessa tecnica usata contro la Tbc. Una volta che il virus ha invaso le cellule e ha iniziato a moltiplicarsi, le nostre cellule T imparano a riconoscere e distruggere le proteine ogni volta che le incontreranno. Se tutto andrà come sperano i ricercatori, «una volta ricevuto il vaccino – sottolinea la Gilbert – si è immunizzati contro tutti i ceppi influenzali, un po’ come accade per il morbillo. Non sarà più necessario vaccinarsi ogni anno, ma sottoporsi al massimo a richiami ogni 5-10 anni». Al momento anche due aziende – la britannica PepTcell e la svizzera Cytos – stanno lavorando a vaccini antinfluenzali universali. [foto e maggiori informazioni]
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