L’elettroencefalografia è la misura dell’attività elettrica del cervello, basata sulla registrazione del potenziale di elettrodi posti sul cuoio capelluto. La traccia prodotta viene chiamata elettroencefalogramma (EEG). Questo dispositivo è utilizzato per valutare possibili danni al cervello in seguito a traumi, per diagnosticare patologie come l’epilessia e per attestare un’eventuale morte clinica (è infatti famoso sentir definire “encefalogramma piatto” il segnale che contraddistingue attività cerebrale nulla). Inoltre, questo sistema è sempre presente nelle sale operatorie ed è utile perché esegue un monitoraggio continuo del paziente, per stabilire il giusto dosaggio dell’anestetico utilizzato. La misura viene ottenuta, come accennato prima, disponendo gli elettrodi sulla testa precedentemente cosparsa di gel conduttivo. Le posizioni non sono casuali, ma definite in modo preciso: ad esempio, la più comunemente impiegata è la 10-20 (visibile nella foto sopra). Nello spettro del segnale ottenuto si possono individuare 5 onde principali: delta (da 0 a 4 Hz), theta (da 4 a 8 Hz), alfa (da 8 a 12 Hz), beta (da 12 a 28 Hz) e infine gamma (superiori ai 28 Hz). Queste onde sono preponderanti a seconda dell’attività che il paziente sta compiendo. Le onde alfa sono tipiche della veglia rilassata, le onde beta si presentano nella veglia attiva, le onde delta riguardano la sfera del sonno profondo, le onde theta sono misurabili nei bambini o sotto ipnosi, mentre quando pensiamo intensamente sono preminenti le onde gamma. Lo strumento vero e proprio e costituito da 32 o 64 elettrodi; esistono però anche modelli con un numero maggiore di sensori, ma sono adoperati quasi esclusivamente nella ricerca. All’interno è presente molta elettronica per il trattamento, filtraggio e visualizzazione dei dati collezionati.
Nella foto sopra un esempio di registrazione e monitoraggio del sonno del paziente. Una volta finito l’esame il software selezionerà e visualizzerà solo le parti del tracciato anomale, permettendo al medico di effettuare una diagnosi nel minor tempo possibile.
[Si ringrazia Grass Telefactor per le immagini]
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