Tumore alle ossa

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Causato da un improvviso cambiamento anche di una sola cellula del nostro corpo, il cancro si presenta in numerose forme e può colpire molti organi; quello che stupisce è che il tempo di incubazione di questa patologia può variare a seconda dei diversi casi. È infatti possibile che un cancro si sviluppi all’interno del corpo nel corso di molti anni e che il paziente che ne è afflitto non ne senta i disturbi per lungo tempo, ma esistono anche alcuni tumori che si sviluppano molto velocemente e i loro effetti possono essere fatali al malato anche in breve tempo. Da qui l’idea di creare un sito che raccogliesse tutte o comunque molte tipologie tumorali. Una di queste è il tumore alle ossa che vi riproponiamo. Il tumore alle ossa colpisce i tessuti ossei del corpo, quello spugnoso, quello compatto e quello subcondrale ed ha origine a partire dalle cellule che li costituiscono; questo tipo di tumore non è molto diffuso e colpisce maggiormente i giovani in un’età  stimata di circa 20 anni. Esistono vari tipi di tumore osseo: l’osteosarcoma, che si sviluppa all’interno delle ossa, il condrosarcoma, che si origina dalla cartilagine, il sarcoma di Ewing, particolare formazione cancerosa che nasce da tessuti nervosi immaturi che si trovano nel midollo osseo ed infine i tumori ossei metastici, che si originano da metastasi sulle ossa provenienti da tumori localizzati in altre parti del corpo. I fattori che possono portare all’insorgenza di questo particolare tumore sono la crescita, il cancro alle ossa si presenta infatti in età  molto giovane, esposizione a radiazioni, alcuni tumori ossei sono infatti una conseguenza della radioterapia, modificazioni e cambiamento dei geni oncosppressori e alcuni fattori genetici. I sintomi che possono far pensare ad un cancro osseo sono dolori e gonfiori localizzati alla parte del corpo colpita, ma in alcuni casi il soggetto malato può presentare difficoltà  nei movimenti, subire un progressivo indebolimento della struttura ossea e subire frequenti fratture, che vengono chiamate fratture patologiche. La diagnosi avviene per mezzo di esami localizzati, come la risonanza magnetica nucleare, la tac, la scintigrafia ossea, la Pet, radiografie sulla zona interessata ed infine una biopsia ossea; per quanto riguarda la cura si può ricorrere alla chirurgia, con l’asportazione del tumore, in alcuni casi, che si cerca di limitare al massimo, è però necessaria l’asportazione dell’arto, la Chemioterapia, con l’immissione all’interno del copro di farmaci mirati a distruggere le cellule malate, ed infine la radioterapia, che purtroppo non ha una grande efficacia. [via tumori.info]

Publicato: 2008-03-26Da: Marketing

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