Tatuarsi potrà essere una via innovativa e migliore per il trasporto della nuova generazione di vaccini al DNA sperimentali, piuttosto delle iniezioni standard nel muscolo. Gli scienziati hanno pubblicato un articolo su journal Genetic Vaccines and Therapy, nel quale hanno illustrato la tecnica impiegata per stimolare il sistema immunitario grazie a frammenti di DNA. Questa tecnica permetterebbe di ottenere vaccini in pochi giorni e non in sei mesi come nel caso dei vaccini tradizionali e in grande quantità , adatti per la cura della temuta influenza aviaria, per il cancro, ma anche per moltissime altre patologie virali. Attualmente non ci sono vaccini al DNA approvati perché gli interessi commerciali finora sono stati minimi a causa del basso rendimento. «Iniezioni di frammenti di DNA con i tatuaggi potrebbero essere la svolta per la diffusione a livello mondiale dei vaccini al DNA», come afferma Martin Mà¼ller del German Cancer Research Centre a Heidelberg. Mà¼ller e i suoi colleghi hanno testato la tecnica dei tatuaggi vaccinando dei topi con frammenti di proteine del Papilloma virus umano (HPV, human papilloma virus) un virus sessualmente trasmissibile che causa nelle donne il tumore al collo dell’utero. I ricercatori ovviamente non hanno usato inchiostro in modo da tale che il tatuaggio non lasci segni permanenti ma possibilmente solo effetti benefici per l’organismo. La scoperta a dir poco sorprendente è stata che tre sole dosi di vaccino al DNA somministrate come tatuaggi hanno prodotto un livello di anticorpi 16 volte più elevato rispetto a tre dosi di iniezioni intramuscolari. Tutto ciò secondo il dottor Mà¼ller sarebbe dovuto all’infiammazione e ai danni prodotti dall’ago vibrante nel tessuto cutaneo che andrebbero a stimolare una maggiore attività e richiamo dei globuli bianchi che cercano gli antigeni. [via | foto flickr]
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