I ricercatori dell’istituto di bioingegneria e nanotecnologie (IBN), assieme agli istituti di genetica e biologia molecolare, hanno sviluppato con successo un dispositivo miniaturizzato tipo microchip in grado di rilevare gli agenti patogeni del virus dell’influenza aviaria H5N1. Il sensore può rilevare la presenza del virus H5N1 direttamente da un tampone faringeo dopo circa 30 minuti di analisi. Il dispositivo è molto flessibile e se verrà messo in produzione potrà dare sicuramente un efficace contributo nella lotta contro il pericoloso virus, diagnosticando in pochissimo tempo la malattia in umani e animali. Il dispositivo è costituito da un’unica piattaforma sviluppata dalla IBN in grado di manipolare le goccioline di saliva che contengono delle micorparticelle rivestite di silicio, applicando una forza magnetica. Ogni gocciolina funge poi da pompa, da valvola, da miscelatore, da estrattore in fase solida e da thermocycler (apparato da laboratorio per “amplificare” il DNA), simulando di fatto le procedure biochimiche realizzate nei laboratori standard. Insomma si può dire che il sensore è un vero e proprio sistema all-in-one che permette un’analisi 10 volte più veloce del normale e 40à·100 volte meno costosa. Il direttore del centro, Professor Jackie Ying, fa poi sapere che lo stesso sensore può facilmente essere adattato per rilevare altre malattie infettive come la SARS, HIV, epatite B, etc., semplicemente estraendo gli acidi nucleici dai liquidi corporei come la saliva, il sangue e l’urina. [via medgadget]
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