Il papilloma virus (HPV) è considerato, secondo gli studi attuali, la causa più comune del cancro al collo dell’utero (conosciuto in inglese come Cervical Cancer) e la sua trasmissione avviene per via sessuale.
Questa malattia uccide ogni anno più di 1000 donne nella sola Inghilterra. La versione 16 e 18 del papilloma virus da soli sono responsabili del 70% di queste morti, collocandosi rispettivamente al primo e al secondo posto come incidenza di infezione. Tuttavia, la GlaxoSmithKline sta efficacemente testando un vaccino proprio contro queste due varianti che, somministrato alle donne in età adolescenziale, quindi prima di diventare attive sessualmente a livello fisiologico, potrebbe tenerle al riparo dall’HPV. I test sono stati condotti su 800 ragazze, divise tra chi ha ricevuto tre dosi di questo farmaco e chi invece ha ricevuto tre pillole innocue (il cosiddetto effetto placebo). Il risultato è stato eclatante: le prime hanno sviluppato un alto livello di anticorpi contro appunto l’HPV-16 e l’HPV-18, per almeno quattro anni e mezzo dopo l’assunzione dell’ultima dose, le seconde ovviamente no. Ma c’è di più: tale vaccino è risultato efficace anche contro le versioni HPV-45 e HPV-31, che si attestano come la terza e quarta variante più frequente del papilloma virus. Il vaccino prodotto dalla Glaxo è ora stato inviato all’agenzia europea di medicina, che dopo attenta valutazione e analisi, deciderà se approvarlo o meno. In ogni caso, dati i presupposti, probabilmente verrà promosso e diffuso nell’intera comunità europea.
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